By Riccardo MASUTTI
L’anno passato con i miei alunni e alcuni colleghi all’istituto Altamura-Davinci di Foggia abbiamo costruito 7 droni. In mezzo ad una ottantina di ragazzi, un alunno senza esperienza di volo prese in mano il primo telecomando, provò ad armarlo e a farlo sollevare, ci riuscì ma a 10 cm da terra gli dissi, Mettilo giù. Fai provare a me.
Con tutti gli occhi puntati addosso lo armai, diedi motore e il drone con grande emozione si alzò in verticale tra gli applausi di tutti, poi scelsi una direzione dove non c’erano persone e provai a muoverlo.
I comandi mi erano estranei, il drone faceva quello che voleva, cominciò a ‘correre’ verso i ragazzi, ed io come reazione, in panico completo, non so come ho manovrato il telecomando in quei pochi istanti, ma, grazie a qualche santo protettore degli scolari, il drone si è andato a schiantare contro un muro senza ferire nessuno.
Dispiaciuti per il drone, sollevati dallo scampato pericolo, la tensione si è sciolta con una solenne risata ma, in cuor mio pensai che cose così non sarebbero mai più dovute accadere.