[:it]By Danilo SCARATO

Una delle difficoltà che si incontrano durante i rilevamenti aerei effettuati tramite droni per la fotogrammetria e per la creazione di modelli digitali in 3D è quella di ottenere un’adeguata accuratezza dei rilevamenti. Per ottenere le precisioni attese spesso si devono utilizzare i GCP ( Gound Control Point ), punti di controllo a terra geolocalizzati precisamente tramite sistemi GNSS.
L’azienda australiana Propeller Aerobotics ha ideato i punti di controllo automatizzati per facilitare la vita a chi deve effettuare i rilevamenti. Il GCP australiano si chiama Aeropoint, nella forma è simile ad un pad di atterraggio con disegnato un pattern a scacchiera bianco e nero visibile anche in caso di foto sovraesposta.

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Una delle difficoltà che si incontrano durante i rilevamenti aerei effettuati tramite droni per la fotogrammetria e per la creazione di modelli digitali in 3D è quella di ottenere un’adeguata accuratezza dei rilevamenti. Per ottenere le precisioni attese spesso si devono utilizzare i GCP ( Gound Control Point ), punti di controllo a terra geolocalizzati precisamente tramite sistemi GNSS.
L’azienda australiana Propeller Aerobotics ha ideato i punti di controllo automatizzati per facilitare la vita a chi deve effettuare i rilevamenti. Il GCP australiano si chiama Aeropoint, nella forma è simile ad un pad di atterraggio con disegnato un pattern a scacchiera bianco e nero visibile anche in caso di foto sovraesposta.

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