By Danilo SCARATO
Un drone adeguatamente equipaggiato può trovare una persona scomparsa in una zona di un km quadrato entro 20 minuti, 5 volte più velocemente rispetto ai metodi di ricerca e soccorso tradizionali e nuovi svilluppi software saranno la chiave per attivare in via regolare queste applicazioni salvavita con i droni.
Sono i risultati di uno studio congiunto tra la DJI, la EENA ( l’associazione sul numero unico d’emergenza europeo 112 ) e l’irlandese Donegal Mountain Search and Rescue presentato adInterdrone dal rappresentante DJI Romeo Durscher e da cui è scaturito che mentre una squadra di ricerca e soccorso composta da 5 persone ha bisogno in media di 2 ore per trovare una persona infortunata in un chilometro quadrato un drone puo ritrovarla in 20 minuti e anche porre in essere azioni attive per ottenere un buon esito del soccorso.
La DJI sta sviluppando metodologie di test controllati per continuare la raccolta di dati rigorosi su come droni possono salvare vite umane negli incendi, nella ricerca e soccorso e in altre forme di risposta all’ emergenza, così come proteggere al meglio il personale di ricerca e soccorso. DJI e la società di ricerca e sviluppo Black Channel hanno recentemente eseguito uno studio sull’impiego dei droni nel soccorso ad altitudini importanti e in condizioni meteorologiche estreme sul ghiacciaio dell’Adamello, nelle Dolomiti.