Il fatto è avvenuto in una chiesetta di Sorocaba…

A Sorocaba, in una chiesetta nell’hinterland di San Paolo in Brasile, la domenica di Pasqua da poco trascorsa, si è potuto assistere a uno spettacolo senza precedenti, che sembrava quasi tratto da A.I., da L’uomo bicentenario o da Io, robot: un drone dà la comunione ai fedeli in chiesa ![youtube https://www.youtube.com/watch?v=-dnk-vC2Djk]

…non costituisce, a dire il vero, una novità assoluta…

A dire tutta la verità non è che la scena sia stata a tutti gli effetti inedita; già la chiesa luterana tedesca, con il suo prete robot, si era aperta, l’anno scorso, al futuro e all’innovazione. Questa però non era una vera notizia: l’innovazione e la rottura la chiesa luterana ce le ha nel suo DNA. Quello che stupisce è che, due settimane fa esatte, nel contesto della storicamente molto più conservatrice chiesa cattolica, abbiamo assistito alla seguente scena: un drone dà la comunione ai fedeli in chiesa , in Brasile a Sorocaba ! A guidare il drone era un uomo (probabilmente un addetto del settore) che era preceduto da una donna che reggeva in mano il drone, trattenendolo dall’innalzarsi in quota e che, a un certo punto, ha lasciato lo UAV libero di prendere quota, permettendogli di sorvolare l’altare per poi farlo abbassare all’altezza delle mani del prete che lo ha quindi mostrato ai fedeli. Questi ultimi, lungi dallo scandalizzarsi per questa insolita visione, si sono anzi esaltati e hanno molto applaudito.

Drone dà la comunione ai fedeli in chiesa a Sorocaba in Brasile.

Drone dà la comunione ai fedeli in chiesa a Sorocaba in Brasile.

…ma ha comunque dato adito a molte polemiche.

Le voci critiche, nonostante la calorosa accoglienza in parrocchia, non sono comunque poi mancate e si sono levate dalle gerarchie clericali, a ennesima riprova del fatto che i fedeli sono sempre più avanti della loro chiesa. Padre Zezinho, uno dei sacerdoti (dell’area conservatrice della chiesa) più noti in Brasile, ha avuto a dire, a tal proposito, dal suo profilo facebook che quanto avvenuto ( un drone dà la comunione ai fedeli in chiesa a Sorocaba in Brasile ) non sarebbe niente di più e niente di meno di “un sacrilegio”. E poi, rincarando la dose: “Droni che portano il santissimo, sacerdoti vestiti con tuniche arcobaleno, che si spostano nella navata sui pattini, che ballano il reggae, che portano il cappello mentre predicano, con dieci turiboli che entrano all’offertorio, sacerdoti che aspergono i fedeli con una fontanella da giardino, che celebrano scalzi, che entrano in chiesa con la maglietta dei Corinthians o del sindacato e indossano la tonaca sopra a questa.. Se si diffonde la moda, avremo celebranti che entrano in groppa a una mucca e il cane della parrocchia che porta la chiave del tabernacolo…”. Una roba insomma sulla falsa riga di quello che dice Winston su Ghostbusters: “Morti che escono dalle fosse!” al quale fa eco Peter: “Sacrifici umani, cani e gatti che vivono insieme! Masse isteriche!”[youtube https://www.youtube.com/watch?v=tupT2-sb414] Una polemica enorme per un fatto, in fondo tanto semplice quanto innocuo: un drone dà la comunione ai fedeli in chiesa a Sorocaba in Brasile .

Il punto di vista di Multicoopter drone blog…

Inutile dire che noi di Multicoopter drone blog non abbiamo una visione così apocalittica: sappiamo anzi come qualsiasi novità introdotta nella liturgia sia stata inizialmente accolta con diffidenza: oggi il drone dà la comunione ai fedeli ma, ormai circa quarant’anni fa, è stata introdotta la (allora) novità della chitarra che accompagna i canti di chiesa. Questa novità (che oggi noi tutti accettiamo così placidamente) all’inizio è stata non poco osteggiata dato che, fino a quel giorno, la chitarra era stata emblema della musica profana, la musica del diavolo. La cosa incredibile è che la chitarra che generalmente vedevamo e vediamo in chiesa era ed è, generalmente, una chitarra classica. Figurarsi cosa sarebbe successo se qualcuno avesse osato introdurre una Gibson o una Fender! Probabilmente la scena di una chitarra elettrica vicina all’altare ci apparirebbe, ancora oggi, ridicola come quella che segue:[youtube https://www.youtube.com/watch?v=grqqEZKx_-8]  Segno probabilmente del fatto che non sarebbe una scena simile ad essere veramente ridicola, quanto piuttosto che siamo noi a non essere ancora pronti a vederla. Ancora nell’epoca ratzingeriana (che oggi, nella francescana era di Papa Francesco, ci pare distante anni luce ma che invece era solo pochi anni fa), nel 2009, uscivano libercoli come questo che facevano strali, a distanza di circa trent’anni, tra le altre cose, proprio della messa accompagnata dalla chitarra.

… è che, al di là della diffidenza (o dell’entusiasmo) per le innovazioni, la Storia fa comunque il suo corso.

Che la chiesa cattolica non sia mai andata d’accordo con la scienza e con la tecnologia è cosa risaputa dai tempi di Galileo. Non dobbiamo svegliarci solo ora che un drone dà la comunione ai fedeli in chiesa a Sorocaba in Brasile . Tutto ciò fatta salva l’eccezione costituita dall’avvalersi a piene mani, da parte della chiesa stessa, delle innovazioni tecnologiche una volta che queste si siano consolidate e siano state ampiamente accettate dalla società. Pensiamo ad esempio al largo uso che Papa Wojtyła faceva degli elicotteri che, in fondo, dei droni oggi tanto osteggiati da alcuni esponenti del clero, sono semplicemente i nonni.
Ad ogni modo, se non ci limitiamo ad osservare lo stretto ambito della chiesa e del suo rapporto con la notizia del giorno ( un drone dà la comunione ai fedeli in chiesa a Sorocaba in Brasile ), ma se guardiamo più in generale al mondo, vediamo come ogni innovazione, nella Storia dell’umanità, sia stata sempre accolta con freddezza e con pregiudizio se non addirittura in modo ostile.
A quanto ci dice Platone nel Fedro, opera scritta probabilmente nel 370 a.C., Socrate avrebbe parlato così, a Theuth, della tecnologia della parola scritta: “E cosí ora tu, per benevolenza verso l’alfabeto di cui sei [275 a] inventore, hai esposto il contrario del suo vero effetto. Perché esso ingenererà oblio nelle anime di chi lo imparerà: essi cesseranno di esercitarsi la memoria perché fidandosi dello scritto richiameranno le cose alla mente non piú dall’interno di se stessi, ma dal di fuori, attraverso segni estranei”. Più di due millenni dopo, nel 1994, Popper, asserì invece con convinzione, a proposito della televisione (che all’epoca sembrava aver sconfitto definitivamente la parola scritta) in Cattiva maestra televisione: “Un nuovo Hitler avrebbe, con la televisione, un potere infinito.” Ed è di Umberto Eco, da ultimo, l’arcinota frase a proposito dei social, risalente al 2015: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”. Una frase che metteva una pietra tombale sul fatto (indiscutibile) che i social abbiano fatto rinascere proprio quella parola scritta dalla quale il nostro ragionamento è partito. E una pietra tombale anche sul fatto che proprio quella parola scritta che i social hanno fatto rinascere sia stata il principale veicolo del pensiero di tutti quei Premi Nobel ai quali, con spocchia tutta accademica, Eco si allacciava con le sue parole. E infine una pietra tombale sul fatto che quella parola scritta era proprio la tecnologia alla quale un cinquantennio di epoca televisiva aveva inferto un colpo che a tutti era sembrato, prima dell’era d’oro del web 2.0, definitivo e mortale.

Al massimo possiamo avere qualche dubbio circa il rispetto o meno delle norme di sicurezza.

Tornando però alla parrocchia di Sorocaba, in Brasile, e al fatto del giorno che lì ha avuto luogo ( un drone dà la comunione ai fedeli ). Tornando cioè al fatto dal commento del quale è partito tutto questo nostro iperbolico ragionamento sull’umanità (che proprio a proposito dell’innovazione, Eco aveva definito divisa tra “apocalittici” e “integrati”) noi di Multicoopter drone vogliamo, anche un po’ pedantemente, lo ammettiamo, porre solo un semplice interrogativo. Il nostro quesito è questo: il parroco di Sorocaba avrà rispettato, in questo suo lodevole sforzo di aprirsi al futuro, le norme di sicurezza? Da come abbiamo visto svolgersi l’azione nelle immagini che abbiamo trovato su youtube (e che abbiamo inserito nell’articolo, commentandole all’inizio dello stesso) ci pare di sì. Dato però il respiro millenaristico che abbiamo dato all’articolo, partendo da Socrate e arrivando a Umberto Eco (passando per Ghostbusters e per Viaggi di Nozze), ci sembra che l’unico commento sensato, a questo punto, sia: ai posteri l’ardua sentenza!