I droni sono sempre più utilizzati nel soccorso

 

È sotto gli occhi di tutti come i droni siano sempre più utilizzati per attività di soccorso: sia per quelle di “ordinaria amministrazione” del soccorso stesso sia per quelle legate a mini e maxi-emergenze.

drone della Croce Rossa Italiana

drone della Croce Rossa Italiana

Enac vuole quindi regolamentare questa applicazione dei droni

 

È per questo motivo che l’ENAC, ovvero l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (che, come tutti sappiamo, è deputato anche alla regolamentazione del settore dei droni) ha preso una decisione che non passa inosservata: quella di occuparsi direttamente della questione dell’ applicazione dei droni nel soccorso con lo scopo di conoscerla prima e regolamentarla poi. Tutto è cominciato il 31 gennaio a Roma, quando ENAC ha indetto un tavolo istituzionale sul soccorso (e non solo) che è stato convocato poi a più riprese (l’ultima risale a solo pochi giorni fa).

l’Enac intende inoltre rivedere, assieme al quadro normativo di essa, quello di tutto il settore

L’Ing. Delise dell’ENAC (che collabora con il Vice Direttore Generale di ENAC Ing. Cardi), ha messo in rilievo la forte determinazione dell’ente a regolamentare il settore aeronautico cogliendo con assoluto interesse la richiesta di affrontare la questione di adeguamenti regolamentari al fine di rendere più tempestivo ed efficace l’impiego dei SAPR nelle attività di Ricerca e soccorso e di tutela del territorio. Questi adeguamenti regolamentari saranno inscritti in un aggiornamento complessivo dell’attuale regolamento che verrà fatta nel corso dell’anno, per tener conto dell’esperienza acquisita negli ultimi anni e di alcune necessità emerse dal confronto con gli operatori.

 

Che bisogno c’era di cambiare le regole del gioco?

La regolamentazione attuale del settore dei droni, alla quale siamo arrivati dopo un lungo e travagliato “labor limae” e non senza lasciare negli operatori del settore diversi rimpianti, oggi risponde quasi del tutto alle esigenze del mercato commerciale ma in effetti risulta essere ancora un po’ deficitaria nel regolare le applicazioni dei droni alle situazioni di emergenza e soccorso. Che bisogno c’era dunque di cambiare ancora una volta le regole del gioco? Ce n’era bisogno per via di un principio molto semplice: quando è di soccorso e di tutela della vita e dei beni che stiamo parlando è chiaro che abbiamo altre priorità rispetto a quelle che potremmo avere nel corso di attività come le riprese di un matrimonio o di un’attività commerciale. È un po’ come nel caso del codice della strada: esso prevede delle regole precise (valide per tutti gli utenti della strada) che normano le questioni delle precedenze, degli attraversamenti di incroci o dei limiti di velocità. Allo stesso tempo però è chiaro a noi tutti come il conducente di un’ambulanza, in una situazione di intervento di emergenza e di soccorso, goda di svariate deroghe rispetto a queste norme. È normale, in altre parole, che il conducente di un’ambulanza, in una situazione di intervento di emergenza e di soccorso, possa, ad esempio, passare con il semaforo rosso perché risulta prevalente la necessità di realizzare l’operazione di soccorso rispetto a delle prescrizioni normative.

 

Chi siede attorno al tavolo?

L’ENAC ha quindi riunito attorno al suo tavolo i rappresentanti istituzionali interessati a questo tema ovvero, in primis e in secundis il dipartimento nazionale della Protezione Civile e la Conferenza Stato Regioni. La Protezione Civile è infatti materia concorrente nel nostro quadro normativo, mentre le regioni sia a livello di prevenzione che di soccorso si organizzano in modo autonomo e conoscono un momento di coordinamento nella Conferenza Stato Regioni. Poi, sempre attorno al tavolo dell’ENAC siedono ovviamente l’aeronautica militare, L’ENAC stessa (per quello che riguarda la gestione del traffico aereo) e la Croce Rossa Italiana. In occasione di questo incontro, ENAC ha detto esplicitamente di essere motivata a rivedere, se necessario, il regolamento per permettere un uso dei droni che vada molto al di là di quello che è stato, ad esempio, messo in atto in occasione del terremoto di Amatrice (vale a dire un uso legato alla semplice ripresa dall’alto) perché oggi le potenzialità di questi strumenti sono molto superiori.

Drone utilizzato nel soccorso in Nepal

Drone utilizzato nel soccorso in Nepal

La road map dell’ENAC

 

L’ENAC ha anche chiesto a questi interlocutori quali siano, secondo loro, le esigenze degli operatori di droni che lavorano nell’ambito del soccorso e ha definito una road map molto semplice ma al tempo stesso molto ben delineata. Il piano strategico è, in altre parole, sintetizzato dallo schema che segue:

  1. individuazione dei bisogni del settore e definizione dell’ambito di applicazione degli scenari soccorso (per quanto riguarda navigabilità, pilotaggio e spazio aereo)
  2. Attività sperimentale applicata a medio macro-emergenza
  3. Revisione regolamentare

ENAC ha anche modificato il percorso per arrivare alla regolamentazione. Una delle novità più significative è costituita dal fatto che le modifiche proposte verranno sperimentate quasi sicuramente in occasione di una grande esercitazione internazionale di protezione civile che si svolgerà nel mese di giugno di questo anno nell’area del Tagliamento in Friuli – Venezia Giulia. Durante questa esercitazione interverranno anche unità dall’estero e nel corso di essa verranno sperimentate delle nuove possibilità applicate a questo tipo di scenario che se risulteranno essere efficaci diventeranno poi una modifica normativa. Questo significa davvero migliorare l’efficienza del soccorso e con essa la vita dei cittadini. È chiaro quindi che quando parliamo di queste problematiche, non parliamo di questioni squisitamente tecniche e regolamentari ma di questioni che hanno un grandissimo impatto sociale.

 

Enac sarà il primo ente di regolazione al mondo a disciplinare il soccorso attraverso i droni

Un aspetto da sottolineare (anche perché è una cosa della quale l’Italia può e deve andare giustamente orgogliosa) è rappresentato dal fatto che ENAC, assieme ai soggetti che lavorano in sinergia con lui, sarà verosimilmente il primo ente di regolamentazione nautica al mondo a disciplinare l’impiego degli APR in ambito Rescue, partendo dal soccorso quotidiano, arrivando alla gestione delle maxi-emergenze, passando per la tutela del territorio.

Quali saranno gli ambiti del soccorso che verranno disciplinati?

Quando parliamo di soccorso quotidiano, parliamo di operazioni di soccorso che sono rappresentate ad esempio dal monitoraggio di un incidente stradale o dall’intervento dei defibrillatori direttamente vicino a pazienti. Quando parliamo invece di maxi-emergenze parliamo di operazioni di soccorso svolte in contesti come ad esempio terremoti (come quello di Amatrice) o disastri nautici come quello della Costa Concordia o ferroviari come quello recente di Pioltello. Quando invece parliamo di tutela del territorio, ci riferiamo a operazioni come quelle legate al monitoraggio del dissesto idrogeologico. ENAC costituirà quindi un traino per gli enti gemelli di altri paesi e detterà le linee guida per essi.